Lunedì 19 maggio 2013, all’Università Salesiana, è stata presentata una ricerca singolare che interessa la nostra ABS. Riguarda infatti il rapporto di Don Bosco con la Bibbia. La ricerca è sta compiuta da membri della nostra Associazione.
In partenza si era impegnato Fausto Perrenchio biblista alla Facoltà teologica di Torino – Crocetta, realizzando una indagine ordinata di tutte le citazioni bibliche negli scritti editi e inediti di Don Bosco.
E’ stato un lavoro certosino fondamentale, che permise a Moran Wirth, egli pure biblista dell’ABS e residente all’UPS, di riportare per disteso i passi biblici con cenni di commento, seguendo l’ordine del canone biblico, dalla Genesi all’Apocalisse, radunando i risultati in tre volumi riferiti all’AT, ai Vangeli, al resto del NT, per oltre duemila pagine. Al suo lavoro il Wirth diede per titolo La Bibbia con Don Bosco. Una lectio divina salesiana, presso l’editrice LAS , la libreria dell’università salesiana di Roma, 2009-2012, al prezzo di 43, 43, 45 euro.
Un’opera così monumentale e con un tema così attirante, non poteva restare sotto silenzio, anche per evitare spiacevoli giudizi di esegesi arretrata, fondamentalistica, moralistica e vederne invece le implicanze positive, quelle anzitutto di chiedersi perché Don Bosco ha usato così ampiamente la Bibbia tra i suoi ragazzi e la gente del popolo.
Ecco allora la suddetta presentazione universitaria guidata dal prof. Aldo Giraudo.
M. Wirth, quale curatore principale, narrò il grande lavoro compiuto, con quali mezzi e con quale metodo, verificando la fonte di ogni citazione, corredando i tre volumi di utili, sintetiche conclusioni del ‘pensiero biblico’ di Don Bosco su AT, Vangeli ed altri libri neotestamentari, proponendo anche preziosi indici a riguardo del tempo di apparizione sotto la penna di Don Bosco, indici tematici e una copiosa bibliografia di studiosi del santo piemontese.
A Cesare Bissoli, dell’ABS, in quanto stese una postfazione all’opera intera nel terzo volume, fu chiesto un suo giudizio sui contenuti. Egli anzitutto sottolineò la sorpresa di trovarsi di fronte la bellezza di 6000 citazioni di tutti i libri della Bibbia, necessariamente di più per il NT. Cercò di esprimere il perché di tanto lavoro di Don Bosco, trovando tre livelli di motivazioni: ragioni educative, ossia la formazione cristiana verso i suoi ‘poveri’ giovani; ragioni pastorali , verso il popolo specie con le Lettura Cattoliche; ragioni spirituali, ossia il suo intimo convincimento, maturato nel periodo della sua formazione, che la Parola di Dio era vitale anzitutto per la sua vita di prete e perciò anche per il suo ministero tra i giovani, con ciò attestando come storicamente ai suoi tempi ,la Bibbia tra la gente, anche a favore dei giovane, ebbe vasta circolazione, maggiore forse che in tempi successivi come i nostri. Si pensi che la Storia Sacra raggiunge 64 edizioni!
Giorgio Zevini, pur esso dell’ABS, cercò di esprimere la valenza formativa spirituale di tanta eredità biblica del Fondatore. Rilevò come successori di Don Bosco, in particolare Don Albera, abbiano sottolineato l’importanza del contatto con la Bibbia da parte dei salesiani. Come il Sistema preventivo anche l’uso del LibroSacro entra a far parte dell’eredità di Don Bosco.
In effetti l’ultimo Capitolo Generale dei salesiani ha invitato a fare Lectio Divina. Non si tratta di copiare i commenti di Don Bosco a livello esegetico, inevitabilmente figlio del suo tempo, ma di metterci la sua passione per la Parola di Dio con un orientamento particolare: il servizio della fede giovanile, valorizzando della Scrittura la componente sapienziale, con l’intelligenza e il cuore di Don Bosco.